PRIMA TAPPA: LECCE – SAN FOCA

E’ Porta Napoli a Lecce il punto iniziale del Cammino del Salento, primo timbro sul Passaporto del Pellegrino. Porta Napoli è un arco di trionfo che segna l’entrata nel centro storico della città, dove si potrà ammirare il Palazzo dei Celestini e la Basilica di Santa Croce, piazza Sant’Oronzo e l’Anfiteatro romano. Da Piazza Sant’Oronzo si prosegue verso sinistra in direzione Castello (per la Via dei Borghi bisogna procedere verso destra in direzione Porta San Biagio). Superato il Castello e la Fontana dell’Armonia, si procede verso la rotatoria in direzione via S.Lazzaro. Tramite via Merine si esce da Lecce, raggiungendo il piccolo borgo di Merine e la sua caratteristica piazza. Tramite strade vicinali di campagna si raggiunge il borgo di Acaya, bellissimo esempio di città fortificata. Prima di proseguire lungo il cammino consigliamo di entrare nel piccolo borgo e raggiungere la vicina piazza con la torre dell’orologio. Uscendo dalla porta d’accesso a borgo, proseguiamo verso sinistra seguendo la freccia arancio. Costeggiando un campo da golf si arriva alla riserva naturale delle Cesine e alla sua ultima spiaggia. Arrivati alla spiaggia, si prosegue lungo la costa, col mare sulla sinistra. Arrivati al chiosco “Mediterraneo”, consigliamo di mantenere la destra camminando agevolmente sulla strada sterrata fino a raggiungere tramite un sentiero Torre Specchia Ruggeri. Si prosegue per gli ultimi km sul sentiero costiero, fino ad arrivare al lungomare di San Foca.

Distanza: 24,7 km

Terreno: Asfalto e sterrato

Tempo di percorrenza: 6 h

 

SECONDA TAPPA: SAN FOCA - OTRANTO

Si prosegue da San Foca sulla pista ciclabile, fino ad arrivare a una piccola spiaggia. La attraversiamo, per poi proseguire su un sentiero retrodunale, arrivando a Roca. Ammirata la torre sull’isoletta, proseguiamo per 50 m sulla strada asfaltata e entriamo all’interno del Parco Archeologico di Roca Vecchia e Grotta della Poesia (ingresso gratuito mostrando il Passaporto del Pellegrino, uno per persona). Lasciata la grotta alle spalle si prosegue sul sentiero, uscendo da un piccolo cancello. Dopo poco si arriva a Torre dell’Orso, scendendo la scalinata verso il mare il cammino prosegue sulla strada vicino la pineta, fino ad arrivare all’ingresso dell’area naturale pineta costiera di Torre dell’Orso. Si segue il sentiero per le due sorelle, due meravigliosi faraglioni, resi celebri anche da una antica leggenda. Procedendo sulla costa tramite il sentiero ben visibile, si arriva ai faraglioni di Torre Sant’Andrea, un’opera d’arte della natura. Proseguendo si arriva alla piccola baia con lo scoglio Tafaluro, conosciuto come “la sfinge”. Procediamo ancora sulla costa e all’altezza di Conca Specchiulla rientriamo nella pineta, percorrendo lo sterrato con la staccionata in legno. Si arriva alla via degli alimini, si percorre la strada sul marciapiede e quasi alla fine del viale, quando si riescono a intravedere i laghi, si procede verso sinistra su un sentiero attrezzato con percorso ginnico e area pic nic. Si percorre poi un breve tratto sulla spiaggia, arrivando al ponte dei laghi Alimini. Proseguendo nella pineta, superata un’altra area pic nic, si arriva alla baia dei turchi. Si percorre infine un tratto di strada vicinale, via Santo Stefano, arrivando a Otranto.

Distanza: 23,9 km

Terreno: Sterrato

Tempo di percorrenza: 6,5 h

TERZA TAPPA: OTRANTO - SANTA CESAREA TERME

Seguendo il percorso segnalato, si raggiunge il Castello e scendendo dal fossato si arriva al porto. Tramite un trekking costiero mozzafiato si raggiunge la torre del serpe, masseria orte, il laghetto ex cava di bauxite, il faro palascìa (punto più a est dell’Italia), torre Sant’Emiliano, fino a Porto Badisco, il primo approdo di Enea, descritto nell’Eneide di Virgilio: l’eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia. Dalla sabbia, sul lato sinistro, si nota un singolare fenomeno: affiora acqua dolce che si trasforma in un piccolo rigagnolo lungo pochi metri prima di finire in mare. E’ una sorgente, uno degli ultimi rami del fiume sotterraneo in cui convogliano le acque della Valle dei Cervi. Il mare di Porto Badisco è ricchissimo di gustosi ricci marini ed altre prelibatezze che si possono assaggiare nel bar del borgo oppure nei vicini ristoranti. Tramite sentieri e la via Appia Calabro Salentina, passando per la Masseria Grande, si arriva infine a Santa Cesarea Terme  dove si può ammirare la Chiesa Madre del Sacro Cuore, le scritte in ebraico sulla facciata della Porta d’Oriente, Palazzo Sticchi. 

Distanza: 22 km

Terreno: Sterrato e asfalto

Tempo di percorrenza: 5,5 h

 

QUARTA TAPPA: SANTA CESAREA TERME - MARINA SERRA

Proseguendo lungo il Cammino del Salento segnalato, si arriva dopo 800 m alla baia di Porto Miggiano. Si prosegue per un tratto su strada asfaltata e poi su sentieri, fino ad arrivare a Castro. Visitato il centro storico del piccolo borgo, si scende verso Castro Marina. Da Punta Correnti inizia un tratto di 2 km su scogliera, un po’ difficoltoso da percorrere con lo zaino, valutate quindi di fare questo tratto sulla strada asfaltatat parella. Si arriva così alla cala dell’acquaviva, una insenatura con sorgenti di acqua fredda, ai piedi della serra di Marittima. Si prosegue  tramite il sentiero natura belvedere, il sentiero serra del mito, passando la torre del sasso e le sette pajare e  arrivando a Tricase porto, premiata con le 3 Vele di
Legambiente. Si raggiunge infine Marina Serra tramite la litoranea, famosa per la sua  favolosa piscina
naturale.

Distanza: 22,9 km

Terreno: Sterrato e asfalto

Tempo di percorrenza: 6 h

QUINTA TAPPA: MARINA SERRA- SANTA MARIA DI LEUCA

Tramite il Sentiero del Nemico e strade vicinali si arriva al Palazzo Baronale Serafini-Sauli di Tiggiano, dal cui cortile principale si accede a uno splendido giardino mediante un ingresso a tre arcate, con una balaustra, che conduce al frutteto e al bosco. Si arriva poi a Corsano con il suo Palazzo Feudale Capece, per poi proseguire verso Marina di Novaglie, con le sue torri costiere e grotte accessibili dal mare. Tramite il Sentiero delle Cipolliane, dove sono presenti le famose grotte, sulla linea di confine tra la terra e il mare, lungo un paesaggio mozzafiato a picco sul mare si arriva all’insenatura del Ciolo. Ad unire le due sponde più alte delle rocce, c’è un grande ponte (Ponte Ciolo), a 40 metri dal livello del mare. Tramite delle scalinate si raggiunge la piccola spiaggia. Dal Ciolo si raggiunge Gagliano del capo tramite un percorso disseminato di grotte e falesie. Proseguendo su strade vicinali si raggiunge l’Erma Antica, dove si può effettuare il rito delle pietre degli antichi pellegrini. Camminando ancora vi troverete ai piedi della cascata monumentale di Santa Maria di Leuca: 284 gradini vi separano dal Santuario de Finibus Terrae, meta finale del Cammino del Salento.

Distanza: 21,8 km

Terreno: Sterrato e asfalto

Tempo di percorrenza: 5,5 h