PRIMA TAPPA: LECCE – STERNATIA

E’ Porta Napoli a Lecce il punto iniziale del Cammino del Salento, primo timbro sul Passaporto del Pellegrino. Porta Napoli è un arco di trionfo che segna l’entrata nel centro storico della città, dove si potrà ammirare il Palazzo dei Celestini e la Basilica di Santa Croce, piazza Sant’Oronzo e l’Anfiteatro romano, Chiesa Santa Chiara e Porta San Biagio. Sul cammino anche la Foresta Urbana di Lecce, visitabile con le guide del WWF. Usciti dalla città, tramite vie secondarie, si arriva a San Cesario, con le sue distillerie e il Palazzo Ducale con il frontale ricco di statue mitologiche. Prima di raggiungere San Donato di Lecce si incontra la Cappella Madonna della Giggiola, nel bel mezzo della strada! Fra palazzi nobiliari, pagghiare e menhir alle porte di Galugnano, uno scorcio di medioevo rimasto quasi inalterato: la chiesa della Madonna della Neve. Procede il nostro cammino fino a Sternatia, il paese dell’area greco-salentina con la più alta percentuale di parlanti griko, l’antico idioma ellenico. Da vedere il palazzo baronale Granafei, il frantoio ipogeo e la Porta Filia: attraverso questa porta si svolgono i riti principali della vita degli abitanti del paese ed essa è carica di significati legati alla tradizione e la vita sociale degli sternatesi. E’ usanza, infatti, che il giorno del matrimonio entrino le spose con il corteo nuziale ed è usanza anche che, sempre attraverso di essa, escano i morti, con il corteo funebre, all’epilogo della vita.

Distanza: 21,7 km

Terreno: Asfalto

Tempo di percorrenza: 5 h

 

SECONDA TAPPA: STERNATIA - CORIGLIANO D'OTRANTO

 Il cammino continua con Soleto e la sua Chiesa di Santo Stefano, esempio di convivenza tra Salento e Oriente, e la guglia di Raimondello Orsini, la più famosa del Salento. A fine tappa si arriva a Galatina, da non perdere la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nel 1870. Seguendo il percorso segnalato con adesivi e frecce a terra, verso Corigliano d’Otranto, si può ammirare il bellissimo castello, l’Arco Lucchetti, palazzo Comi, la Chiesa Matrice con il mosaico pavimentale, la cappella di San Leonardo.

Distanza: 20 km

Terreno: Asfalto e sterrato

Tempo di percorrenza: 4 h

TERZA TAPPA: CORIGLIANO - OTRANTO

 Continuando il cammino si raggiunge Melpignano, da vedere la Chiesa e Convento degli Agostiniani, il Palazzo Marchesale, i Portici di Piazza San Giorgio. Tramite strade di campagna si raggiunge Cursi, passando vicino le cave dove si estrae la famosa pietra leccese. Qui si può ammirare il Palazzo Maramonte, sede del municipio e visitare un frantoio ipogeo con speciali visori VR. Proseguendo per 7 km, su una collinetta, si trova il Santuario di Montevergine: l’origine del Santuario e il culto per la Beata Maria di Montevergine si deve all’apparizione della Madonna ad un pastorello che aveva perso il suo coltellino mentre stava intagliando un ramoscello. Si raggiunge Giurdignano, il giardino megalitico d’Italia. Si trova lungo il cammino segnalato il menhir San Paolo, il menhir San Vincenzo, la cripta San Salvatore. Attraverso la Selva del Turchese e la Valle dell’Idro, lungo il Sentiero delle Memorie, si passa la chiesa rupreste Sant’Angelo, l’ulivo millenario e la sua grotta, i resti di una antica colombaia, arrivando infine a Otranto con il suo centro storico, la Porta Alfonsina, la Cattedrale col suo famosissimo mosaico pavimentale, la Chiesa di San Pietro, il Castello Aragonese. Finalmente il mare Adriatico, che sarà il vostro compagno fino la fine del Cammino del Salento.

Distanza: 26,5 km

Terreno: Asfalto e sterrato 

Tempo di percorrenza: 7 h

 

QUARTA TAPPA: OTRANTO - SANTA CESAREA TERME

Inizia la parte più naturalistica del Cammino del Salento. Seguendo il percorso segnalato, tramite un trekking costiero mozzafiato, si raggiunge la torre del serpe, masseria orte, il laghetto ex cava di bauxite, il faro palascìa (punto più a est dell’Italia), torre Sant’Emiliano, fino a Porto Badisco, il primo approdo di Enea, descritto nell’Eneide di Virgilio: l’eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia. Dalla sabbia, sul lato sinistro, si nota un singolare fenomeno: affiora acqua dolce che si trasforma in un piccolo rigagnolo lungo pochi metri prima di finire in mare. E’ una sorgente, uno degli ultimi rami del fiume sotterraneo in cui convogliano le acque della Valle dei Cervi. Il mare di Porto Badisco è ricchissimo di gustosi ricci marini ed altre prelibatezze che si possono assaggiare nel bar del borgo oppure nei vicini ristoranti. Tramite sentieri si arriva infine a Santa Cesarea Terme  dove si può ammirare la Chiesa Madre del Sacro Cuore, le scritte in ebraico sulla facciata della Porta d’Oriente, Palazzo Sticchi. Da non perdere la bellissima baia di Porto Miggiano.

Distanza: 22 km

Terreno: Sterrato e asfalto

Tempo di percorrenza: 5,5 h

 

QUINTA TAPPA: SANTA CESAREA TERME - MARINA SERRA

Proseguendo lungo il Cammino del Salento segnalato, tramite sentieri e antichi tratturi (tratturo Zubibo)  si arriva attraverso un bosco a una insenatura con sorgenti di acqua fredda, la cala dell’Acquaviva, ai piedi della serra di Marittima. Si prosegue  tramite il sentiero natura belvedere, il sentiero serra del mito, passando la torre del sasso e le sette pajare e  arrivando a Tricase porto, premiata con le 3 Vele di
Legambiente. Si raggiunge infine Marina Serra tramite la litoranea, famosa per la sua  favolosa piscina
naturale.

Distanza: 22,9 km

Terreno: Sterrato e asfalto

Tempo di percorrenza: 6 h

SESTA TAPPA: MARINA SERRA- SANTA MARIA DI LEUCA

Tramite il Sentiero del Nemico e strade vicinali si arriva al Palazzo Baronale Serafini-Sauli di Tiggiano, dal cui cortile principale si accede a uno splendido giardino mediante un ingresso a tre arcate, con una balaustra, che conduce al frutteto e al bosco. Si arriva poi a Corsano con il suo Palazzo Feudale Capece, per poi proseguire verso Marina di Novaglie, con le sue torri costiere e grotte accessibili dal mare. Tramite il Sentiero delle Cipolliane, sulla linea di confine tra la terra e il mare, lungo un paesaggio mozzafiato a picco sul mare si arriva all’insenatura del Ciolo. Ad unire le due sponde più alte delle rocce, c’è un grande ponte (Ponte Ciolo), a 40 metri dal livello del mare. Tramite delle scalinate si raggiunge la piccola spiaggia. Dal Ciolo si raggiunge Gagliano del capo tramite un percorso disseminato di grotte e falesie. Proseguendo si raggiunge l’Erma Antica, dove si può effettuare il rito delle pietre degli antichi pellegrini. Camminando ancora vi troverete ai piedi della cascata monumentale di Santa Maria di Leuca: 284 gradini vi separano dal Santuario de Finibus Terrae, meta finale del Cammino del Salento.

Distanza: 21,8 km

Terreno: Sterrato e asfalto

Tempo di percorrenza: 5,5 h